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Mauro Coruzzi, la verità sulle sue condizioni oggi: le cose non sono andate come pensavano

marco coruzzi serio
confessione di marco coruzzi- oggi24.it

Tre mesi dopo la grande paura per l’ictus ischemico che l’aveva colpito, emergono nuovi dettagli circa la salute del conduttore emiliano.

La paura è quasi definitivamente alle spalle. Quando si vede la morte in faccia è sempre meglio essere cauti e usare qualche avverbio di prudenza in più piuttosto che in meno, ma per Mauro Coruzzi il peggio sembra essere davvero passato.

Il popolare attore e conduttore radiofonico e televisivo, meglio conosciuto come Platinette, sta infatti recuperando a tempo di record dall’ictus ischemico che l’aveva colpito lo scorso 14 marzo e che l’aveva costretto a diversi giorni di ricovero ospedaliero presso il Niguarda di Milano.

Dal nosocomio del capoluogo lombardo Coruzzi, che non ha comunque mai perso conoscenza, aveva pubblicato le prime foto un paio di settimane dopo la grande paura. Un modo per mostrare ai propri tanti followers su Instagram che la via del recupero, seppur lunga e lastricata di difficoltà, era stata finalmente imboccata. Il resto lo ha fatto la tempestività dei soccorsi, aspetto questo che si è rivelato fondamentale per riuscire ad evitare il peggio.

Proprio su questo concetto si era soffermato l’agente di Coruzzi nel comunicare l’accaduto: “Fortunatamente è stato soccorso in modo tempestivo e questo ha permesso di agire subito dal punto di vista terapeutico” le prime parole del manager dopo che l’Ansa aveva diffuso la notizia dell’ictus. Da quel momento in poi è stato lo stesso conduttore a “preoccuparsi” di tenere informati i propri fans e followers circa il lento recupero.

Dal Maurizio Costanzo Show ai successi come conduttore: la carriera di Mauro Coruzzi

Ebbene di acqua sotto i ponti ne è passata da quella fine di marzo, se è vero che il recupero di Coruzzi prosegue spedito e quasi a tempo di record, considerato la gravità, per fortuna solo potenziale, di quanto accaduto. Nato in provincia di Parma nel 1955, Mauro deve l’inizio della propria carriera a Maurizio Costanzo, ma si è poi imposto come brillante conduttore radiofonico oltre che come dissacrante e pungente opinionista in diverse trasmissioni televisive.

Da ‘Amici di Maria De Filippi’ a ‘Buona Domenica’ passando per ‘Il Cantante Mascherato’, Platinette ha saputo conquistare il pubblico attraverso la propria simpatia, ma anche la propria cultura e in generale la propria duttilità che ne fanno uno degli uomini di spettacolo più stimati dal pubblico italiano, apprezzato anche come cantante e come scrittore. L’ultima esperienza in tv di Coruzzi prima del dramma dell’ictus è stata a ‘Italia, sì!, il programma condotto da Marco Liorni nel sabato pomeriggio di Rai 1, dove il pubblico si augura di rivedere Coruzzi tra gli opinionisti già dal prossimo settembre.

platinette e mara
la confessione dopo anni di platinette- oggi24.it

Coruzzi, il dramma dell’ictus è alle spalle: le sue parole in tv

“Plati” è però già tornato in tv per parlare della propria malattia. È accaduto durante l’ultima puntata della stagione di ‘Domenica In’, in onda lo scorso 11 giugno. La presenza nello studio dell’amica Mara Venier ha messo a dura prova il cuore di Coruzzi, parso nell’occasione in buona forma, ma provato sul piano emotivo per la prima uscita pubblica dopo la grande paura nel ricordare quegli istanti: “Scusate se parlo come un robot, ma non lo faccio apposta – le sue parole – Ora sto bene, sono autosufficiente, riesco a muovermi e sto recuperando alla velocità della luce il linguaggio che per me è fonte di vita, ma non uso ancora perfettamente la parte sinistra del corpo”.

Peraltro già nel 2019 Coruzzi era stato costretto a prendersi una pausa lavorativa a causa di un altro, serio problema di salute. Anche in quell’occasione il conduttore non aveva avuto vergogna nell’affrontare il tema pubblicamente: “Devo lottare contro il male del mangiare compulsivo” le sue parole. E pure in quel caso la battaglia fu vinta se è vero che Mauro Coruzzi arrivò a perdere 30 chili in appena sei mesi grazie al lavoro di un nutrizionista e a un intenso lavoro consistente in attività fisiche e lunghe passeggiate.