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Nino D’Angelo, la tragedia terribile svelata in diretta: “…soffro di” | Paura tra il pubblico

Nino D'Angelo - oggi24.it credit Instagram
Nino D’Angelo – oggi24.it credit Instagram

Nino D’Angelo ha svelato qualcosa di terribile in diretta riguardo alla sua vita privata. 

Nino D’Angelo ha ricordato così l’amico Davis Yawe, il pugile sessantenne italo ugandese scomparso martedì a Genova: «Addio Matumba, ti chiamavo così, come il tuo personaggio nel film. Sei stato un amico fantastico, non ti dimenticherò mai più, buon viaggio campione».

Gli hanno poi chiesto se si conoscevano e Nino ha risposto così: «Ma sì, ci conosciamo da quarant’anni e quando venivo a Genova, l’ultima volta lo scorso inverno, ci vedevamo. Ci eravamo visti dopo il mio show al Politeama, insieme al figlio, abbiamo riso e scherzato insieme, che dolore sapere della sua scomparsa. Era un amico e un grande talento: un gigante buono, come si suol dire, ma pure bello».

Si sono ritrovati a fare un film a New York ma come?

«Lo scelsero il regista e la produzione perché oltre a essere un vero pugile era anche un bel ragazzo, dal fisico imponente. E sullo schermo facevamo una bella coppia di opposti. Poi era quasi un mio coetaneo, io ho qualche anno di più. Legammo, anche se parlava poco l’italiano ma capiva benissimo. Anzi, cominciò con noi a parlare l’italiano. E quando uscivamo dopo il set gli americani lo scambiavano per uno statunitense. Per tutti i miei fan lui è Matumba».

Nino D’Angelo e la dichiarazione sulla sua vita

Nino D’Angelo si è raccontato a Verissimo ospite nel salotto di Silvia Toffanin. Il cantante ha voluto raccontare la sua carriera e parte della sua vita privata e ha parlato anche di un momento molto difficile.

Nino D'Angelo si è raccontato - oggi24.it credit Instagram
Nino D’Angelo si è raccontato – oggi24.it credit Instagram

Nino D’Angelo ha infatti sofferto di depressione e ne è uscito grazie alle cure e alla sua forza d’animo che non si è mai spenta.

Le sue parole sono state queste: «Nella mia vita il periodo più difficile che ho affrontato è sicuramente stato quando è morta mia mamma. Per me è sempre stata un punto fermo, un riferimento e quando è mancata io non riuscivo a rassegnarmi all’idea che non ci fosse più. Purtroppo è arrivata la depressione che ho avuto per tre anni e dalla quale, grazie a Dio, sono riuscito ad uscire. In quel periodo non avevo più voglia di fare nulla, non uscivo più di casa e non avevo neanche voglia di lavarmi. Poi con l’aiuto dei dottori e delle medicine, ho ripreso piano piano, ora sto bene».